Prof. Francesco Spagna
Filosofo, Dottore di Ricerca in Antropologia Culturale, docente a contratto di Antropologia Culturale in diversi atenei
Insegna Antropologia Culturale all'Università di Padova da circa vent'anni. Laureato in Filosofia e perfezionato in Antropologia Culturale e Sociale all'Università di Padova, ha condotto ricerche etnografiche per un Dottorato quadriennale (1993-1997) presso comunità native americane in Canada e Stati Uniti. Dagli anni Novanta osserva a Padova l’evoluzione dei processi migratori e della società multiculturale. Dal 2011 svolge ricerche presso le comunità immigrate a Padova, sui temi di Antropologia Medica ed Antropologia Urbana.
Ultimi volumi pubblicati: "La buona creanza. Antropologia dell’ospitalità" (Carocci 2013); "L’infinito antropologico" (Carocci, 2015 – 2018); "Cultura e controcultura" (Elèuthera 2016), "Il nostro quartiere profuma di spezie. Antropologia urbana all’Arcella" (Cleup 2018).
Il lavoro sulla diversità culturale, per ogni ambito tematico, viene compiuto secondo il metodo dell’etnocentrismo critico inaugurato dall'antropologo Ernesto de Martino: la ricognizione delle diverse culture, dei diversi “mondi” antropologici è compiuta in funzione di un ritorno riflessivo sulla propria cultura, in modo da superare dialetticamente le problematiche di una visione relativistica e favorire la piena consapevolezza del riconoscimento antropologico (riconoscere nell'Altro, nel “diverso da noi”, un altro essere umano).
L’approccio a ciascun tema, incluso quello della sessualità, è dunque transdisciplinare, all'incrocio di diversi piani e mettendo in sinergia le risorse dell’antropologia culturale con quelle della psicologia, della sociologia, della filosofia e della pedagogia. Con intento puramente conoscitivo e disinteressato, in modo da superare le divisioni del sapere/potere e la violenza epistemica. Questo tipo di approccio segue il metodo complementarista inaugurato dall'antropologo e psicoanalista Georges Devereux (ogni diversa prospettiva disciplinare è percorribile come risorsa per migliorare la nostra conoscenza) e segue le recenti indicazioni dell’antropologo Tim Ingold per stabilire un nesso tra Antropologia Culturale ed Educazione.
I riferimenti al mondo dell’arte, della letteratura, della musica e del cinema – ricorrenti nell'argomentazione - vanno intesi come risorse integrative per estendere l’orizzonte conoscitivo e sviluppare motivazione.