L’importanza del gioco psicomotorio per lo sviluppo infantile

02 Febbraio 2025

L’importanza del gioco psicomotorio per lo sviluppo infantile

Nel contesto dell'educazione e dello sviluppo infantile, la psicomotricità si distingue come una disciplina che integra il movimento con la crescita psicologica, emotiva e cognitiva dei bambini. Questo approccio si fonda sull'idea che il corpo e la mente siano strettamente legati, e che il movimento rappresenti un linguaggio attraverso il quale i bambini esplorano sé stessi, le proprie emozioni e il mondo circostante. 
In questa ottica, il gioco psicomotorio emerge come uno strumento fondamentale per favorire lo sviluppo globale del bambino, in quanto consente di coniugare la dimensione motoria con quella emotiva, cognitiva e sociale.

Il gioco psicomotorio non è solo una forma di divertimento: è una pratica, che prevede un’attenta osservazione e progettazione,  in cui il bambino, attraverso attività ludiche e di movimento, apprende a gestire il proprio corpo, a sviluppare la propria mente, a sperimentare nuove emozioni e a comprendere il proprio posto nel mondo relazionandosi con l’altro, fatto di persone e cose. Attraverso il gioco, infatti, il bambino può esprimere liberamente sentimenti, pensieri e desideri che altrimenti rimarrebbero inespressi, utilizzando il corpo come mezzo di comunicazione. In altre parole, il gioco diventa un linguaggio che favorisce l'espressione di sé e il dialogo tra corpo e mente.
Lo sviluppo del gioco psicomotorio rappresenta un'esplosione di movimenti, interazioni fisiche, scoperta di oggetti e potenziamento delle capacità comunicative e relazionali. Questo processo coincide con il superamento del complesso percorso di separazione-individuazione, che raggiunge il suo picco intorno ai 18 mesi, con la cosiddetta crisi d'opposizione, grazie alla quale il bambino prende consapevolezza del mondo esterno e sviluppa un sé autonomo, differenziato dalla figura materna (Vecchiato, 2007). 
È importante tenere a mente che “il gioco in questo periodo non è una delle sue attività, è la vita stessa del bambino” (Vecchiato, 2007, p. 131) poiché il gioco è il principale strumento attraverso cui il bambino esplora, impara e cresce. Attraverso il gioco il bambino sviluppa lo schema corporeo e conseguentemente il sé corporeo e il suo senso di identità; conosce sé stesso e l’altro sa sé.
L’intervento psicomotorio promuove la creazione a tutti i livelli, creazione motoria, cognitiva, espressiva, e in modo particolare contribuisce all’espressione grafica: I bambini sono naturalmente attratti dal desiderio di lasciare una traccia di sé nello spazio, e tale comportamento trova particolare espressione attraverso il disegno.
Le tracce lasciate inizialmente sono semplici segni, ma progressivamente si trasformano in linee, tratti, punti e infine in forme che si avvicinano a quelle osservabili nella realtà. Fin dai primi mesi di vita, infatti, i bambini sono in grado di osservare l'ambiente che li circonda, notando come gli oggetti lasciano tracce visive, sonore e grafiche quando vengono lanciati, strisciati o trascinati contro superfici (Donnini,2022). 
La scoperta della traccia è fondamentale, poiché permette al bambino di rendersi conto che ogni movimento produce un segno che può essere percepito e sentito, non solo da lui, ma anche dagli altri. In questo senso, la comunicazione attraverso gesti, tracce e segni rappresenta una capacità umana innata, in grado di soddisfare una varietà di bisogni espressivi e comunicativi (Donnini,2022).

Il gioco psicomotorio riveste un ruolo fondamentale nello sviluppo infantile, poiché promuove non solo l'apprendimento fisico, ma anche quello emotivo, sociale e cognitivo, attraverso il gioco senso-motorio il bambino sviluppa il sé corporeo e attraverso il gioco simbolico sviluppa il sé sociale. In ogni fase della crescita, il bambino utilizza il movimento e il gioco come strumenti per esplorare il mondo, relazionarsi con gli altri e sviluppare una comprensione sempre più complessa di sé. È attraverso il gioco psicomotorio, che combina al suo interno le principali modalità del gioco infantile, che il bambino impara a conoscere il proprio corpo, a percepire i suoi limiti e le sue potenzialità, a gestire le emozioni e a costruire relazioni sociali.
Il gioco, infatti, permette al bambino di sperimentare nuovi schemi motori e di affinare la coordinazione tra mente e corpo, facilitando anche la capacità di risolvere problemi. 
Inoltre, il gioco psicomotorio stimola la creatività, poiché il bambino è invitato a inventare, esplorare e trasformare la realtà attraverso il proprio corpo, il linguaggio e l'immaginazione.
Oltre all'aspetto fisico e cognitivo, il gioco psicomotorio riveste una grande importanza sul piano emotivo: le attività ludiche permettono al bambino di esprimere, gestire e comprendere le proprie emozioni, creando uno spazio sicuro per l'esplorazione del sé e la gestione di conflitti interni. Durante il gioco, il bambino può affrontare situazioni di stress o paura, imparando a tollerare la frustrazione e a sviluppare strategie di coping che saranno utili anche nella vita quotidiana.
Infine, il gioco psicomotorio è un potente mezzo di socializzazione, infatti attraverso il gioco di gruppo, il bambino impara a interagire con gli altri, a comprendere le regole sociali e a sviluppare empatia e cooperazione. Le attività psicomotorie in gruppo favoriscono l'apprendimento di norme condivise, la gestione dei conflitti e il rispetto reciproco. 
Il gioco psicomotorio, quindi, rappresenta una dimensione essenziale per il benessere e lo sviluppo del bambino a 360º, favorendo non solo l'apprendimento delle abilità motorie, ma anche la crescita emotiva, cognitiva e sociale.


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BIBLIOGRAFIA
Registro Italiano Psicomotricisti - psicomotricisti.it 
Donnini, G. (2022). Gioco, narro, disegno: sinergia e benessere mente-corpo in età evolutiva: Il disegno libero nella Pratica Psicomotoria Aucouturier. Graphos. Rivista Internazionale Di Pedagogia E Didattica Della Scrittura, 1, 65–75. doi.org 
Vecchiato, M. (2007). Il gioco psicomotorio: Psicomotricità psicodinamica. Armando Editore.